Disaster recovery di infrastrutture fisiche e virtuali
Real Comm si occupa di servizi disaster recovery, cioè di ripristinare i sistemi, i dati e le infrastrutture fisiche e/o virtuali VMWare o Microsoft necessarie all'erogazione di servizi di business per imprese, a fronte di gravi emergenze che ne intacchino la regolare attività.
Delle imprese che hanno subito disastri con pesanti perdite di dati, circa il 43% non ha più ripreso l'attività, il 51% ha chiuso entro due anni e solo il 6% è riuscita a sopravvivere nel lungo termine.
Il primo passo per pianificare le contromisure è redigere il Disaster Recovery Plan (DRP) (in italiano, Piano di disaster recovery).
Per rispondere in modo efficace all'emergenza bisogna analizzare in modo dettagliato:
- I possibili livelli di disastro
- La criticità delle applicazioni/sistemi potenzialmente coinvolti
Le procedure applicative, il software di sistema ed i file che sono stati classificati e documentati come critici, devono essere ripristinati prioritariamente in quanto, per definizione, hanno una tolleranza molto bassa alle interruzioni.
Il Disaster Recovery Plan verrà redatto da Real Comm in stretto contatto con l'azienda, per analizzarne criticità, possibili interruzioni, metodologia di recupero, livello di Fault Tollerance, ecc.
A questo scopo, vengono definiti due parametri legati all'attività di ripristino:
- RTO: Recovery Time Objective
Indica il tempo necessario per il completo recupero dell'operatività del sistema informativo, o analogamente è il massimo downtime desiderato, in una situazione di crisi.
Ad Esempio, un RTO pari a zero (impossibile avere interruzioni) indica la necessità di una replica remota completamente ridondata - RPO: Recovery Point Objective
Indica la massima perdita di dati ammissibile in una situazione di crisi.
Ad esempio, se eseguo un backup alle 21.00 e l'evento si manifesta alle 04.00, i dati modificati in questo intervallo saranno persi.