Con il termine servitizzazione si intende una trasformazione del modello di business che molte aziende stanno intraprendendo per sostituire la semplice vendita di prodotto con la fornitura di servizi, spesso correlati allo stesso.
È una tendenza molto frequente, ad esempio nell’elettronica di consumo o nell’automotive, dove l’offerta di prodotto viene integrata con una quantità sempre maggiore di servizi al contorno, quali ad esempio:
- offerta integrata di servizi di manutenzione e assistenza
- modalità di utilizzo e pagamento del bene “a consumo”
- servizi software e piattaforme per la connettività esterna dei dispositivi
La fruizione di beni in forma servitizzata consente di ampliare l’offerta all’utente, ed al tempo stesso di sollevarlo da alcuni oneri, quali ad esempio i costi di manutenzione del bene.
Nell’informatica ad esempio, si sono diffuse le modalità di fruizione “As A Service”, che offrono in forma di servizio software o infrastruttura all’utente, sollevandolo al tempo stesso dai costi di gestione e manutenzione delle stesse.
Pertanto, a partire dal concetto di servitizzazione, si può osservare un cambiamento anche nelle modalità produttive dell’Industria 4.0, con la diffusione delle modalità del leasing operativo e del pay per use.
Entrambe le modalità prevedono l’offerta, da parte di un proprietario o del produttore del bene, di un impianto per l’utilizzo operativo, senza l’obbligo di acquisto per il bene. La principale differenza tra le due modalità riguarda i termini di utilizzo e pagamento del servizio: nel leasing questo avviene principalmente su base temporale (periodi d’utilizzo), mentre nel pay per use il pagamento viene proporzionato ad un indicatore di utilizzo, ad esempio i km percorsi per l’automobile o i pezzi prodotti per un macchinario.
Le tecnologie legate all’Industria 4.0 sono state abilitanti per la diffusione di queste modalità, in quanto grazie alla connettività capillare di dispositivi e macchinari ed alle tecnologie cloud è possibile per il proprietario del bene:
- eseguire il monitoraggio da remoto dei dispositivi
- connettere il dispositivo ai servizi esterni richiesti
- verificare dati di produzione e processo
- verificare da remoto variabili relative alla manutenzione, inclusi sensori ed allarmi
Grazie a queste tecnologie, anche i servizi pay per use hanno subito un’evoluzione nella proposta: molti contratti infatti cominciano a prevedere il pagamento per l’utilizzo a fronte delle sole quantità buone prodotte, andando ad escludere gli scarti per difettosità; questo incentiva perciò il proprietario della macchina ad aumentare il livello qualitativo del servizio o del bene fornito al cliente finale.
Non dimentichiamo inoltre che è possibile per l’offerente, a fronte dell’acquisto di un nuovo macchinario, beneficiare degli incentivi offerti dal piano industriale Transizione 4.0, che per l’acquisto di beni strumentali prevedono un credito d’imposta fino al 40%.
Perché il bene possa rientrare all’interno del piano Transizione 4.0 è necessario che risponda a 5 requisiti obbligatori:
- Controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller)
- Interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program
- Integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo
- Interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive
- Rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro
Inoltre è richiesto che soddisfi 2 su 3 dei seguenti requisiti ulteriori:
- Sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto
- Monitoraggio continuo
- Caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico)
In definitiva, per implementare con successo le funzionalità avanzate viste sopra, e garantire al contempo il soddisfacimento della normativa relativa piano nazionale Trasformazione 4.0, non è sufficiente la presenza delle tecnologie citate all’interno delle macchine, ma è richiesta la presenza di un sistema informativo, interconnesso alle macchine in logica Industria 4.0.
Solo in questo modo sarà possibile, per l’offerente servizio, eseguire il monitoraggio da remoto dei dati macchina e degli stati di produzione, visualizzare sensoristica, allarmi, e variabili per la manutenzione. Infatti questi vengono memorizzati all’interno di sistemi per la gestione della produzione, e mostrati spesso attraverso cruscotti personalizzati per il monitoraggio visuale.
Diventa perciò fondamentale la scelta del partner tecnologico a cui affidarsi, che deve dimostrare competenze strettamente informatiche, ma anche tecnologiche e hardware per l’interconnessione ai macchinari.
Real Comm, da sempre system integrator, è specializzata nello sviluppo di applicativi web, e connettori per l’integrazione software-hardware, in ottica Industria 4.0. Abbiamo all’attivo numerose esperienze sia nel campo dello sviluppo software, che in quello dell’interconnessione software-hardware.
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